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“Il regolamento della Camera deve essere riformato anche nella parte relativa alla inappellabilità delle sanzioni e chiarendo senza possibilità di arbitrio la gradualità delle sanzioni. Non è possibile infatti che in un range di sospensione dei lavori da 2 a 15 giorni, la protesta pacifica di chi ha esposto un cartello sia punita con 5 giorni in meno rispetto a chi ha fatto uso di violenza. L’articolo 60 del regolamento non prevede una casistica di atteggiamenti cui comminare sanzioni secondo la gravità dei fatti, né l’ufficio di presidenza è mai intervenuto per stilarla.

L’arbitrio con il quale si decide l’interdizione è tanto più grave in quanto inappellabile. Il che rasenta l’autoritarismo. Per Fratelli d’Italia- Alleanza nazionale non è accettabile. Per questo faremo una battaglia affinché a responsabilità precise corrispondano condanne precise. Il Parlamento è il luogo dove si fa politica e non un collegio di educande, le sanzioni per manifestazioni di protesta non violente devono distinguersi chiaramente da comportamenti violenti ”.

È quanto dichiara il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli prendendo la parola in aula dopo 10 giorni di sospensione comminati per aver esposto il cartello ‘CORROTTI’ in seguito alla decisione della presidente della Camera Laura Boldrini di adottare la cosiddetta ‘tagliola’ sul decreto Bankitalia.
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