fbpx

Marcello Gemmato, da qualche settimana nell’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, non ha dubbi sulla necessità di riportare l’amministrazione di Bari sotto l’ala di un governo di centrodestra che possa garantire un deciso cambio di rotta dopo il decennio di Michele Emiliano. Ma attraverso quali strade? Una corsa solitaria o il coinvolgimento con gli altri partiti di centrodestra sin dalle prime fasi, magari rinunciando ad un proprio candidato sindaco? La parola, domenica prossima, spetterà agli iscritti ed ai simpatizzanti di Fratelli d’Italia, chiamati ad esprimersi nelle primarie cittadine. Abbiamo rivolto alcune domande al consigliere comunale.

 

Il popolo barese è chiamato domenica alle primarie ‘speciali’ di Fratelli d’Italia-An? Cosa le rende tali? “Le rende speciali nostra storia politica, che è quella della destra radicata sul territorio barese. E  le rende speciali anche il candidato, Filippo Melchiorre, che da vent’anni a questa parte è quasi sempre il primo degli eletti o del centro destra o di tutta la coalizione. È importante quindi perche porremo all’attenzione della città una personalità come Filippo, da anni riconosciuto come leader a Bari”. 

Sono aperte ai tesserati o a tutti i cittadini? “Assolutamente a tutti i cittadini. Anzi, speriamo che vengano a votare tutti i cittadini, i moderati, di destra, quelli che si riconoscono nella vecchia Alleanza Nazionale, che ricordo, essere stato il primo partito a Bari, vent’anni fa con Pinuccio Tatarella grazie a cui è stata scritta una stagione di governo vincente e importante. Le ultime grandi opere furono fatte proprio in quel periodo”.

Ma, nello specifico, cosa i cittadini sono chiamati a scegliere? “Intanto è da indicare il gradimento dei cinque anni di amministrazione Emiliano. Quindi, come trovano la città dopo il governo del sindaco attuale. Poi una serie di punti qualificanti l’azione politica di destra”. 

Puoi spiegarci meglio? “Abbiamo posto una serie di quesiti; per esempio sulla sicurezza, sostegno alle famiglie ecc. Temi caratterizzanti l’azione politica di Fdi-An”. 

Ma la scelta principale dovrebbe essere quella se correre da soli o in coalizione. Cosa chiedete a questo proposito? “Questo è il terzo quesito, quello cruciale, in cui si chiede se correre da soli con Filippo Melchiorre candidato sindaco oppure di sedersi al tavolo e trovare una sintesi con la coalizione di centrodestra. Noi vorremmo andare in ogni caso a parlare con i nostri alleati forti di questi cinque proposizioni, per connotare un’alleanza che in questo momento, a nostro avviso, è troppo vicina al centro. Di Paola è persona apprezzabilissima, però non ha un’estrazione come la nostra che è di vera destra, legata a temi come la sicurezza o la  lotta alla clandestinità. Bari ha assoluto bisogno di ripartire da qui”.

Temi importanti e di destra, dunque, da portare eventualmente, in un contesto di centrodestra, giusto? “La coerenza si trova sui punti. Nel momento in cui dovesse vincere il quesito che ci voglia vedere correre in coalizione, al tavolo politico porremo in evidenza i cinque punti fondamentali caratterizzanti un’alleanza. Se vengono accettati continuiamo a parlare, se non vengono accettati ritorniamo sul primo punto, che sono le primarie”. 

Dalla scorsa settimana fai parte del direttivo nazionale, se i partecipanti alle primarie scegliessero per voi di sostenere Di Paola, che tipo di FdI pugliese rappresenteresti a Roma? “Rappresenterei una Puglia tatarelliana, che è la Puglia abituata a vincere. Il nostro avversario, non è il centrodestra o gli alleati di centro col centrodestra, ma la sinistra, come quella di Emiliano, quella di Vendola; portatrici di valori lontani anni luce da noi e dal nostro modo di vedere il mondo”.

Se l’Italicum fosse confermato senza voto di preferenza, dal punto di vista comunicativo il simbolo assume un valore cruciale. Quanto pesa in termini di consenso aver adottato il simbolo di An? “Sinceramente, il dato è che questo simbolo da quando è stato adottato come simbolo di Fratelli d’Italia ci sta portando tanto consenso e quella fiamma ha un appeal pazzesco”.

Condividi

Facebook

NEWSLETTER

Social