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“La doccia fredda che la Banca centrale europea ha dato al Governo italiano dimostra due cose fondamentali. Primo è l’ulteriore conferma che Matteo Renzi, nel Consiglio di ieri, si è lanciato in operazioni spericolate dalla dubbia copertura economica. Secondo che è impossibile lanciare un piano di sviluppo in Italia senza fare i conti fino in fondo con l’Europa. Non è solo un problema di conti del 2014 ma è un problema di quello che ci aspetta nel 2015 e di cui nessuno in Italia sembra tener conto.

Dal prossimo anno, infatti, i Trattati europei, in particolare il Fiscal Compact, impongono all’Italia un taglio di bilancio di almeno 40 miliardi l’anno per raggiungere, entro 20 anni, la riduzione del debito pubblico al 60 per cento. Sembra che i politici italiani, soprattutto quelli al Governo, continuino a rimuovere questa triste verità, fingendo di stupirsi ogni qual volta l’Europa, per bocca della Bce o della Commissione europea, li richiama alla realtà. Se l’Italia deve uscire veramente dalla crisi, senza affidarsi a operazioni immagine, c’è una grande trattativa che va aperta in Europa mettendo in campo la nostra fuoriuscita dall’Euro. Questa prospettiva, piaccia o meno ai burocrati europei o italiani, è molto più seria e realistica di quella delineata ieri da Matteo Renzi con le sue dichiarazioni ad effetto”.

Lo dichiara Gianni Alemanno, membro dell’Ufficio di presidenza di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale. 

Roma, 13 marzo 2014

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