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SCADENZE DETTATE DA ELEZIONI E NON DA BUONSENSO. «Come per la più classica delle televendite, dopo grandi promesse i dubbi sorgono nel momento in cui si affronta la cruda realtà dei numeri. Nella sua esposizione delle coperture, con grande confusione e approssimazione, Renzi tratta indistintamente operazioni che comportano risparmi strutturali, come alcune delle voci della spending review;

entrate una tantum, come quella dell’Iva derivante dal pagamento dei debiti della P.A. o la vendita delle auto blu; entrate aleatorie come il risparmio sugli interessi del debito e operazioni che comportano l’aumento del deficit e di conseguenza del debito pubblico. Anche sul versante della tempistica sembrano più scadenze dettate dalla campagna elettorale delle europee che non dal buonsenso. Qualcuno, ad esempio, avverta il presidente Renzi che la legge consente alle imprese di posticipare di più di un anno il versamento dell’Iva dovuta pagando solo una piccola maggiorazione. Ipotesi in questo periodo di crisi tutt’altro che trascurabile».

È quanto scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, Giorgia Meloni.

«Purtroppo i comportamenti spregiudicati da prima Repubblica ai quali ci sta abituando il presidente del Consiglio ci fanno venire il sospetto che Renzi, fino alla prossima tornata elettorale, non presterà alcuna attenzione alle reali coperture delle operazioni che vuole mettere in piedi. E che solo dal giorno dopo comincerà a occuparsi delle casse vuote dello Stato e di un debito pubblico aumentato», conclude Meloni.

Roma, 13 marzo 2014

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