“Quando diciamo che è la burocrazia che uccide i nostri beni archeologici e monumentali ci riferiamo proprio a questo: dei 150 milioni di euro stanziati dall’Unione europea per Pompei, secondo quanto riferisce il direttore generale Malnati, soltanto 40 sono stati utilizzati a causa della farraginosità delle procedure burocratiche. Si tratta di un vulnus che Fratelli d’Italia ha sempre segnalato e che ormai ha assunto i contorni della farsa.
Ci sarebbe quasi da sospettare che più il nostro patrimonio va in malora e più se ne beano i vari burocrati di Stato che possono finalmente accarezzare il sogno di un’Italia chiusa sotto una teca protettiva. E ora dobbiamo anche subire l’umiliazione della reprimenda di Hahn che c’invita a curare Pompei perché ogni crollo è una sconfitta enorme. A essere sconfitto è il modello italiano, tutto introflesso sulla mera conservazione, senza slanci, sperimentazione, coinvolgimento dei privati, sussidiarietà, promozione. Se Franceschini vuole davvero far diventare il Mibac ‘il vero ministero per lo sviluppo economico’ deve risolvere queste criticità, puntando all’immediata erogazione dei fondi, alla semplificazione delle procedure, all’associazione urgente della conservazione con la gestione economica dei privati. Non faccia la vestale del tempio ma si trasformi nell’amministratore delegato del nostro patrimoni culturale, formando al fianco dell’attuale una generazione di sovrintendenti specializzati in questa nuova prospettiva”.E’ quanto dichiara il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale Fabio Rampelli.
Roma, 4 marzo 2014