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«Matteo Renzi diceva di voler rottamare le liturgie di palazzo ma fino ad ora ha rottamato solo quelli che ha incontrato sulla strada tra lui e la poltrona di premier. Non ci sono differenze tra la maggioranza che sosteneva Letta e lo ha impantanato e quella che ora sosterrà il segretario del Pd. Quando ci si infila nei giochi di Palazzo c’è ovviamente il rischio di essere rallentati, affogati e di finire vittime dei franchi tiratori.

Fratelli d’Italia non è disponibile a votare la fiducia e contesta a monte la genesi di questo governo, il terzo di fila non scelto dagli italiani. Pare che nella nostra Nazione le elezioni siano diventate “una cosa maleducata” e se ne parla quasi con ribrezzo. Eppure la nostra Costituzione è chiara: la sovranità appartiene al popolo. A Renzi contesto anche il metodo usato, che tradisce una certa assenza di sincerità visto che aveva giurato che non avrebbe mai fatto cose del genere. Sono delusa dal segretario Pd dal punto di vista generazionale, perché io alla storia dei quarantenni che cambieranno tutto, diranno la verità, saranno coerenti, ci avevo creduto. Ed ero affascinata dall’idea di una persona che, spinta dal consenso dal basso, combatte contro l’establishment. Ma diventato establishment anche lui, si sta comportando peggio degli altri e sembra essere molto sostenuto da quegli stessi poteri forti che stanno massacrando gli italiani».

È quanto ha dichiarato il presidente dei deputati di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, intervistata questa mattina da Radio24.

«Perché a destra non prendono le primarie? va chiesto a Berlusconi e anche ad Alfano, che oggi le invoca ma che da segretario del PdL non diede una grande mano. Quello che posso dire io è che Fratelli d’Italia celebrerà le sue primarie sabato 22 e domenica 23 febbraio, coerentemente con quanto abbiamo sempre detto e in controtendenza rispetto a chi vuole riproporre agli italiani una legge elettorale con le liste bloccate e crede che i governi nascano nella direzione nazionale del Pd. Faremo scegliere agli italiani il presidente, i grandi elettori del congresso nazionale e il nuovo simbolo che raccoglierà anche l’eredità di Alleanza Nazionale. E li consulteremo anche su alcuni temi rilevanti e le scelte politiche da fare, anche rispetto alla coalizione, perché ad esempio noi riteniamo che le primarie di coalizione debbano essere una delle condizioni», ha spiegato Meloni.

Roma, 19 febbraio 2014

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