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“Sono decenni che la cultura subisce tagli indiscriminati. Sono anni che l’Italia prosegue nell’azione suicida subordinare la valorizzazione del proprio patrimonio a logiche economicistiche.  È successo in passato e succede oggi. Il meritorio lavoro di Federcultura si abbatte sul muro della totale cecità del governo Letta”. E’ quanto dichiara il deputato di Fdi Fabio Rampelli a commento del rapporto di Federculture presentato oggi alla Camera dei deputati. 

“Il dl Valore cultura- ricorda Rampelli-  è arrivato alla Camera blindato, senza che si potesse intervenire per modificare il testo e migliorare gli investimenti e la filiera culturale.  Il presidente Grossi parla di incentivare il rapporto con il privato, “che non deve essere visto- dice –  come un nemico”. Concordo in pieno e sottoscrivo. Peccato però che questa visione è tipica del governo Letta e di tutto il centrosinistra”. “L’ultima pdl, quella sulle professioni culturali a firma della collega Madia – ha proseguito-   non ha valorizzato il ruolo dei manager della cultura, ed è figlia di una visione statica e conservazionista della cultura considerata solo come bene museale strumento per dar lavoro ai professionisti del  settore, ma non come bene da ‘commercializzare’”. “La stessa denuncia di Fassino- ha puntualizzato- in qualità di presidente dell’Anci, sulla drammatica situazione in cui si trovano le aziende culturali dei Comuni, è causata dalla legge di stabilità voluta da Letta e Saccomanni”.  “È ora di dire basta – ha concluso- a questo ruolo del Pd che gioca 10 parti in commedia”.

Roma, 20 gennaio 2014

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