«Apprendiamo con sgomento la notizia dell’arresto dell’educatore di un oratorio della periferia milanese con l’accusa di aver molestato sessualmente 4 bambini, seppur fuori dalla Parrocchia. La notizia ha destato ancor più clamore in quanto si tratterebbe del 40enne Paolo Bovi, fonico nonché già cofondatore e tastierista della famosa band musicale italiana “Modà”, nata proprio in oratorio agli inizi degli anni 2000. Bene hanno fatto gli altri componenti del gruppo a dichiararsi “agghiacciati” dalla notizia, sostenendo di essere totalmente all’oscuro dei fatti e auspicando una rapida e certa conclusione delle indagini. Aggiungo che se queste pesanti accuse verranno confermate, occorre garantire una pena certa e proporzionata al danno. Su questo genere di vicende, bisogna far in modo che non prevalgano paura o omertà nel denunciare. Le vittime non devono sentirsi sole o trovarsi impreparate su come procedere dinanzi un qualsiasi abuso o maltrattamento subito. Ogni struttura scolastica, parrocchiale o sociale che sia, deve avere a disposizione un ufficio o numero telefonico di pronto intervento con operatori specializzati. Le procure – conclude Benedettelli – devono essere messe nelle condizioni di potersi coordinare efficacemente con questi centri, per essere sempre tempestivi nell’avvio delle indagini e per supportare insieme il processo di reinserimento sociale delle vittime».
Lo dichiara Barbara Benedettelli, responsabile nazionale dell’Area per la tutela delle Vittime di Fratelli d‘Italia.
«Essendosi formato in parrocchia – aggiunge Cinzia Pellegrino, referente romana del dipartimento – il gruppo dei “Modà” era, evidentemente, ancor di più considerato da tanti bambini come un modello, un esempio da seguire. Soltanto ipotizzare che Bovi, anziché sentire ancor più forte un senso di responsabiltà verso i suoi giovani fans, abbia potuto sfruttare la notorietà per queste deplorevoli azioni, fa ancor più rabbrividire».
Roma, 17 gennaio 2014