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La mozione approvata dal Consiglio Regionale lombardo sul sostegno all’industria delle armi nell’ambito dell’applicazione del Regolamento Ue 258/2012 non solo va nella giusta direzione sollecitando il Ministero ad alleggerire gli oneri burocratici indebitamente introdotti, ma solleva un problema di non uniforme attuazione delle nuove norme nei diversi Stati membri dell’Ue. 

Per questa ragione domani depositerò un’interrogazione alla Commissione Europea affinché verifichi immediatamente il grado e le modalità di recepimento del Regolamento nei diversi Paesi, in modo da evitare che un recepimento difforme possa provocare vantaggi competitivi per alcuni ai danni dei più ligi. Detto questo, una normativa avanzata, volta a stimolare maggiori standard di sicurezza negli Stati europei meno avanzati e a contrastare con forza il traffico internazionale di armi, non può e non deve tradursi in un’ulteriore aggravio burocratico per il comparto armiero italiano, che già applica procedure di estrema garanzia. Passino i grillini che hanno l’abitudine a fare polemica sul nulla, ma è penosa la sinistra che polemizza su una mozione che chiede un’attuazione semplificata di una normativa europea votata da tutti gli eurodeputati del Pd, proprio perché avanzata nel contrasto del traffico d’armi ed attenta alla semplificazione.

Non lo scrive nessun Regolamento Ue che bisogna aggiungere settanta pagine di documenti. Se c’è un’Europa matrigna che troppe volte impone vincoli assurdi, in molti casi (come in questo) ci sono ottuse burocrazie ministeriali che complicano ulteriormente la vita a imprese e cittadini. Chi ha votato contro la mozione le ha difese, a scapito delle imprese e dei cittadini che a parole dice di difendere”.

Lo afferma Carlo Fidanza, capo delegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo.

Roma, 7 gennaio 2013

 

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