fbpx

«Le parole di Angelino Alfano sulla celebrazione delle primarie per la scelta del futuro candidato premier sono l’ammissione di un fallimento. Uno statista è tale quando anticipa gli scenari, non li rincorre. Nelle elezioni primarie, indette e mai celebrate nel 2012, il vice presidente del Consiglio ha sprecato un’opportunità storica: far uscire il Popolo della Libertà dalla sua deriva oligarchica per trasformarlo in un movimento popolare e partecipato, costruito sul consenso e non sulla cooptazione».

È quanto dichiara il vice capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli.

«Dal loro svolgimento, alla  cui cancellazione non seppe opporsi, ci avrebbero guadagnato lui, il centrodestra e, soprattutto, l’Italia. Ma scelse di assecondare una decisione sbagliata scatenando una prima diaspora. Da allora un’intera classe dirigente di ‘emergenti’ è invecchiata in un colpo solo, nello stupore dell’elettorato moderato e tra lo sconcerto degli osservatori. Con la sola eccezione di Giorgia Meloni, unico leader che ha dimostrato, con la nascita di Fratelli d’Italia, che la buona politica non si eredita né si riceve in elemosina. La si conquista sul campo, con la considerazione e il rispetto della gente», ha aggiunto Rampelli.

Roma, 4 novembre 2013

Condividi

Facebook

NEWSLETTER

Social