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“I bonus edilizi come concepiti sono stati un duro colpo per gli italiani, sferrato dal Movimento 5 stelle che si vanta di un suo provvedimento che, a suo dire, avrebbe aumentato sensibilmente il Prodotto interno lordo. Nulla di più infondato: nel 2021 sul 6,7% ha inciso dello 0,24%, nel 2022 sul 3,7% ha inciso dello 0,68% e nel 2023 su 0,7% lo 0,23%, dati dell’Agenzia delle Entrate che nel rapporto 6.1 sui bonus edilizi ha chiarito l’impatto sul PIL delle misure giallorosse. Altra fake che il milione di posti di lavoro siano stati generati dai bonus. Dopo la pandemia c’è stata una ripresa generale dell’economia e di tutte le attività economiche e che soltanto il superbonus abbia assorbito un milione di posti di lavoro in più non è credibile.

Altra bufala raccontata sarebbe il taglio di un milione di tonnellate di CO2. Anche qua è intervenuto il rapporto ambientale della Banca d’Italia che ci dice che l’impatto di CO2 riferito al superbonus è stato appena dello 0,5%. I grillini dimenticano, inoltre, che quel minimo aumento era dovuto ad una regalia dello Stato che si faceva carico di tutto. Se questo principio fosse valido perché non estenderlo anche ad altri settori, poniamo quello della filiera agroalimentare? Supponiamo che per venire incontro a questo settore il governo decida un giorno di dare a tutte le famiglie, anche ai proprietari di castelli o di interi fabbricati, così era anche per il superbonus, un bonus di mille euro al mese da spendere nei ristoranti. La fattura o sarebbe trattenuta direttamente dal ristoratore che la sconterebbe poi in banca o dal cliente che potrebbe utilizzarla per il pagamento delle tasse. Indubbiamente ci sarebbe un aumento del Pil, più personale nei ristoranti, aperture di nuovi locali, aumenti delle vendite di tutto il comparto agroalimentare. Ma sarebbe vera crescita?

Il buco del superbonus è di oltre cento miliardi di euro, ovvero il più grande deficit nelle casse dello Stato mai registrato, frutto di una misura scritta male, senza controlli e foriera di disastri economici e truffe sulle spalle dei conti pubblici. Le sue correzioni e poi il punto di arresto apportati dal nuovo governo sono stati atti indispensabili per uscire da una spirale devastante. Alla fine, costerà più del reddito di cittadinanza, della flat tax, del taglio del cuneo fiscale e di un nutrito taglio alle liste d’attesa nella sanità messi insieme.

La più grande abbuffata di miliardi prodotta dal populismo e dall’incompetenza del governo 5 stelle in collaborazione con il PD. Ma questo costo enorme non è indirizzato verso i tre milioni di persone disagiate o delle quattro milioni di partite Iva in difficoltà e senza diritti, come nel caso delle altre misure bandiera, è stato solo un regalo al 3 per cento dei possessori di casa che hanno prodotto un buco da oltre 100 miliardi di Euro nella finanza pubblica”.

Lo dichiara il viceresponsabile nazionale del Dipartimento Imprese e mondi produttivi di Fratelli d’Italia, Lino Ricchiuti.

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