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«Non ho mai sognato per le donne un futuro di quote in ogni ambito e grado: io sogno per le donne italiane una rivoluzione del merito e che siano messe nella condizione di competere alla pari con i loro colleghi maschi. Sono certa che quando questo accadrà saranno gli uomini a chiedere le quote. Contesto il principio per il quale in Italia tre persone chiuse dentro una stanza nominano mille parlamentari in nome e per conto degli italiani.

La gente dovrebbe stare in questo Parlamento perché scelta dal popolo italiano, indipendentemente dal sesso e dall’età. La sfida, dunque, dovrebbe essere quella di fare una legge elettorale che reintroduca il voto di preferenza: preoccupiamoci di mettere le donne nella condizione di fare politica e diamo la possibilità agli italiani di scegliere direttamente da chi farsi rappresentare alla Camera e al Senato. Allora si che ci ritroveremo un Parlamento pieno di donne capaci e non di persone che rischiano di starci per concessione di qualcun altro. La concessione non è mai una forma di libertà».

Lo ha detto il presidente dei Deputati di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, nel corso del suo intervento in aula sulle “quote rosa”.

 

Roma, 16 ottobre 2013

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