“Non passa giorno che le “anime parve” della sinistra strillino evocando scenari foschi solo perché avendo perso le elezioni sia nazionali, sia nel Lazio, giusto il caso di specie, non riescono più ad esercitare quella egemonia in ambito culturale che ha permesso loro, negli anni, di piazzare ai vertici di ogni istituzione anche i conoscenti degli amici degli amici. All’evidenza – da Schlein a Orfini – il solo fatto che la cultura torni ad essere patrimonio di tutti e non monopolio loro e dei loro sinistri affiliati, li manda fuori di testa. E pensare poi che le nomine del centrodestra, in ambito culturale come in ogni altro ambito, siano ispirate al merito acquisito sul campo e non all’appartenenza al Partito Democratico, li manda nel panico.
A differenza della sinistra, infatti, che per anni non s’è fatta scrupolo alcuno di porre sotto la propria egida scrittori, pensatori e artisti, monopolizzando ció che appartiene a tutti, la destra, che ha ben altra e nobile concezione dello Stato e delle istituzioni, sta finalmente scardinando questa torbida dinamica, riportando la cultura ad essere libera e patrimonio di tutti. Alla direzione del Teatro di Roma come altrove”.
Lo dichiara in una nota il gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
“Il Pd che parla di lottizzazione, di spartizione di poltrone alla nomina del regista Luca De Fusco a direttore del Teatro di Roma è ai limiti dell’indecenza. E altrettanto gravi sono le dichiarazioni del sindaco Gualtieri. E’ un’offesa nei confronti di un grandissimo professionista, inventore degli ‘Oscar del Teatro’, ex direttore dello stabile del Veneto, e poi di quelli di Napoli e Catania, oltre che del Napoli Festival. L’ennesima polemica strumentale di una sinistra ormai in evidente astinenza di poltrone”, aggiunge il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea De Priamo.