L’intervista a Libero di Dino Bondavalli. Per riconquistare Milano alle prossime elezioni amministrative «il centrodestra non può limitarsi a evidenziare il mal governo dell’amministrazione Pisapia. In una fase di forte scollamento tra politica e cittadini come quella che stiamo vivendo è necessario riuscire a coinvolgere e mobilitare gli elettori per convincerli a votare. E questo si fa tornando tra la gente e proponendo delle primarie che consentano di scegliere un candidato per la coalizione».
È un percorso chiaro, anche se non privo di ostacoli, quello indicato dall’europarlamentare di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza. Per l’ex consigliere a Palazzo Marino, tra i fondatori del movimento politico che ora, con il lancio di “Officina per l’Italia”, punta a raccogliere l’eredità (anche in termini di voti) di An, «la delusione nei confronti di Pisapia, che pure c’è, non basterà: la sfida è nel portare le persone a votare».
Come giudica la situazione del centrodestra a Milano? «Il dato di partenza è il distacco di circa 10 punti che, nonostante tutto, alle ultime elezioni politiche e regionali ci separava dal centrosinistra in città. Si tratta di una dato che indica una forte sofferenza, tanto più se si pensa all’aumento delle tasse e a tutto quello che noi giudichiamo il mal governo di Pisapia, e che ci dice che dobbiamo porci il problema di come riguadagnare credibilità».
Che responsabilità hanno i rappresentanti politici locali? «Anche se Pisapia nei primi due anni ha goduto di un ombrello protettivo da parte della grande stampa, c’è comunque stata una debolezza del centrodestra. Finora non siamo stati molto attrezzati nel portare avanti battaglie e far emergere tante cose che non vanno dell’amministrazione Pisapia. Questo anche perché, a differenza di quanto accadeva quando la sinistra era all’opposizione, noi non possiamo contare su legami con la burocrazia o i sindacati, e quindi questo lavoro è lasciato esclusivamente ai consiglieri».
Cosa si può fare per cambiare la rotta? «In questa fase in cui Pisapia andrà incontro a nuove difficoltà, scaricando ulteriori tasse sui milanesi, dobbiamo essere pronti a tornare nei quartieri, tra la gente, a spiegare cosa sta succedendo a Milano. So che sembra banale, ma non è così, perché per tanto tempo si è fatto davvero poco. Inoltre, è fondamentale organizzare le primarie».
Maurizio Lupi le piace come candidato? «Qui non si tratta di fare nomi, ma di definire un metodo che ridia credibilità al centrodestra e porti la gente a votare. Le primarie per il candidato del centrodestra sono un sistema inclusivo, che potrebbe mobilitare le persone e convincere anche i delusi e disaffezionati dalla politica a tornare a votare».
Milano, 24 settembre 2013