fbpx

“Rawan, soli 8 anni e già simbolo delle vittime dei matrimoni forzati e della violenza fisica e culturale nei confronti dei minori, soprattutto se bambine”. L’agghiacciante storia della piccola Rawan, sposa bambina di soli otto anni, morta nello Yemen per le lesioni provocate nella “prima notte di nozze” dall’uomo che l’aveva comprata, riaccende l’attenzione nei confronti dei matrimoni forzati. Pratica molto diffusa in alcuni Paesi del mondo, ma presente anche in Italia tra alcune comunità straniere. La piccola Rawan ha trovato la sua fine in una tradizione raccapricciante, ma pensiamo anche alle numerose altre bambine, vittime senza voce, costrette a sposare uomini molto più grandi di loro e a vivere una vita di violenze, legittimate da consuetudini religiose e culturali inaccettabili.

 L’ Area tutela Vittime di FDI, vuole accogliere il grido della piccola Rawan e far sì che non si perda nel silenzio, sollevando l’opinione pubblica e le coscienze del mondo religioso e laico, affinché venga presa una posizione di condanna unanime. Riteniamo che la comunità internazionale debba difendere queste piccole vittime, ritenendosi parte offesa e prendendo una posizione decisa di condanna. Non possiamo continuare a sacrificare i diritti umani alle leggi dell’economia e del mercato. Non possiamo più tollerare questo scempio, anche se lontano da noi e legalizzato in alcuni paesi. Riteniamo che si debba parlare comunque di pedofilia, pertanto chiediamo l’intervento deciso delle istituzioni auspicando l’intervento dell’UNICEF, affinché si promuova un’istanza di isolamento internazionale nei confronti dei Paesi che non vietino o continuino a tollerare matrimoni con spose bambine”.

La presa di posizione arriva da Brigitta Favi e Barbara Benedettelli, rispettivamente Referente Regionale e Responsabile Nazionale Dipartimento tutela Vittime della Violenza di Fratelli d’Italia.

Roma, 15 settembre 2013

Condividi

Facebook

NEWSLETTER

Social