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di Giorgia Meloni
12 settembre 2013

Con la nomina di Giuliano Amato a giudice della Corte Costituzionale, il Palazzo prova a mettere una pietra tombale sulla battaglia per cancellare la vergogna delle pensioni d’oro e di tutti quegli immeritati benefici di cui gode la casta dei grand commis di Stato.

Giuliano Amato, espressione di tutti quegli inaccettabili privilegi che i vertici dello Stato si sono auto attribuiti negli anni della Prima Repubblica facendone pagare il costo alle generazioni a venire, viene messo oggi a difesa del ‘fortino’, per assicurare che nessuna legge voluta dai cittadini e votata dai parlamentari possa scalfire il Palazzo d’oro nel quale questi signori hanno deciso di vivere.

 

Ci sentiamo di fare la facile previsione che sarà dichiarata incostituzionale e con motivazioni risibili qualsiasi riforma voluta dal Parlamento per aggredire tutti quei vecchi e anacronistici privilegi che qualcuno si ostina a chiamare ‘diritti acquisiti’. Dispiace che il Presidente della Repubblica Napolitano abbia perso l’occasione per dare un forte segnale di cambiamento di una situazione ormai intollerabile.

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