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Il  presidente di Ita deve reclutare  il personale dai  lavoratori in Cig e non dall’esterno, nel qual caso lo Stato si troverebbe a pagare due volte.

“La cassa integrazione per i dipendenti Alitalia sarà prorogata, c’è la copertura e c’è il testo e qualunque allarmismo in tal senso è per fortuna ingiustificato. Trattamento riservato a molti altri lavoratori che hanno visto chiudere la propria azienda, figurarsi se non siano compresi quelli del trasporto aereo. Nei prossimi decreti, dopo la già approvata proroga degli incarichi commissariali, si procederà in tal senso. Così come il ministero del Lavoro conferma di aver più volte sollecitato l’Inps a mettere a regime l’erogazione della cassa integrazione, garantendo assoluta regolarità, impegno preso più volte dagli stessi commissari straordinari. Al presidente di Ita e al Cda spetta invece il compito di evitare un’indagine della Corte dei conti per il personale reclutato, che deve essere pescato dai lavoratori in Cig e non dall’esterno, nel qual caso lo Stato si troverebbe a pagare due volte. I dipendenti Alitalia che legittimamente hanno fatto ricorso per tutelare i propri interessi non devono e non possono essere scartati automaticamente, semmai la nuova assunzione può diventare lo strumento per revocare la chiamata in giudizio”.

È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.

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