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“Mi auguro che venerdì il Comune di Roma trovi l’accordo con le imprese della Metro C e possano ripartire i lavori, sbloccando i fondi disponibili in cassa. L’assurdità di questa vicenda è che si stanno tenendo migliaia di operai in cassa integrazione (quando sono fortunati ad averla), con un costo di almeno tre milioni al mese di Cig in deroga, in presenza di contratti operativi, cantieri aperti e soldi pronti. La cassa integrazione, che dovrebbe servire per sostenere gli operai e le imprese che hanno davvero perso il lavoro e vivono uno stato di crisi, viene così ‘sprecata’ per tenere a casa operai che potrebbero e dovrebbero tranquillamente stare in cantiere.

Il tutto per ragioni pretestuose e difficili da comprendere: Marino, infatti, chiede al consorzio Metro C il cronoprogramma dei lavori, quando tutte queste informazioni sono già in possesso di Roma Metropolitane, società controllata dal Comune stesso. Facendo finta di non sapere che i ritardi e i costi dipendono in larga parte dalla Sovrintendenza archeologica di Roma e dai ritrovamenti nel sottosuolo. La stessa società che, su mandato dell’azionista, ha chiuso la transazione a 230 milioni di euro a fronte di una richiesta iniziale di un miliardo e trecento milioni. Transazione che ora l’azionista non intende onorare, facendo carta straccia del principio della continuità amministrativa e della certezza del diritto, nonostante sia stata validata da due anni anche dal Cipe. Non vorrei che l’azione di Marino sia un pretesto per armare un conflitto con i vertici di Roma Metropolitane, utile solo ad accelerare lo spoil system in anticipo sulla scadenza naturale, facendo pagare alla città il prezzo di questa lotta di potere”.

E’ quanto dichiara Marco Marsilio. portavoce della costituente regionale di Fratelli d’Italia del Lazio.

Roma, 28 agosto 2013

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