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“Brava sottosegretario Frassinetti e brava la preside del Molinari, per Ramelli un atto di ricordo, pietà e umanità. Indecente lo spettacolo dei contestatori, vorrei ricordare che Sergio Ramelli fu un simbolo per quelli della mia generazione: morì nel modo più disumano e ingiusto dopo 47 giorni di agonia col cranio fracassato dalle chiavi inglesi del ‘servizio d’ordine’ della sinistra estrema. La sua colpa? Un tema in classe e aver scelto la parte ‘sbagliata’. Alla notizia della sua morte il Consiglio comunale di Milano applaudì. Oggi qualcuno prosegue su quella strada ed evidentemente pensa ancora che sia giusto uccidere un ragazzo in nome dell’’antifascismo militante’”. 

Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Roberto Menia.  

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