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Mi aspettavo un risultato dell’affluenza molto basso. Avevo fatto una previsione sotto il 40 per cento e così è andata. Per una ragione semplice: è vero che c’è questo distacco tra cittadini e istituzioni, inutile minimizzarlo perché penso che tutta la politica debba mettersi all’opera per recuperare il rapporto con i cittadini, i giovani, le fasce più deboli della popolazione, però va detto che se si vota ogni cinque mesi avremmo un’affluenza sempre più bassa.  Vale la pena ricordare che è stata la sinistra a non volere l’accorpamento tra elezioni politiche e regionali, abolendo di fatto quello strumento che garantisce una maggiore partecipazione al gioco democratico, l’election day, sperando di trarne un beneficio elettorale. Si prendesse la sua responsabilità, troppo facile versare lacrime di coccodrillo. Il tutto senza poi riuscire nel Lazio a fare neppure una coalizione che rendesse la carica di Presidente di regione contendibile, minando alla base lo stesso principio della democrazia dell’alternanza. Oggi la sinistra, per come è combinata, non è un problema per la destra, ma per il sistema politico e istituzionale”.

È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia intervenendo ad Agorà.

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