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“Gravi le affermazioni del senatore Scarpinato che ieri mattina in Commissione Giustizia del Senato, durante l’audizione del professor avvocato Caiazza ha sostenuto l’efficacia delle intercettazioni dei colloqui tra l’avvocato difensore e il suo assistito, sostenendo che vi sono legali che si rendono complici dei loro clienti portando messaggi e informazioni ai detenuti al 41 bis.
Tale affermazione è il risultato di una visione distorta che pretende di fondare una norma sulla patologia del sistema. È evidente che in tal caso infatti che coloro che si macchiano di simili comportamenti non sono avvocati ma delinquenti. La segretezza dei colloqui tra il difensore e il proprio assistito non soltanto è tutelata dall’art. 103 del codice di procedura penale ma è principio cardine di ogni democrazia.”

Lo dichiara Susanna Donatella Campione, senatrice di Fratelli d’Italia.

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