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“La scomposta offensiva che il consigliere Peciola di Sel sta conducendo da tempo contro l’Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze nasconde la rabbia di aver visto soccombere in gare pubbliche e trasparenti le cooperative ‘amiche’, che da decenni gestivano in affidamento diretto e in regime di oligopolio tutti i servizi comunali sulle tossicodipendenze, con risultati operativi pessimi. Che le gare siano state regolari e trasparenti lo hanno certificato i tribunali di ogni ordine e grado, che hanno respinto una pioggia di ricorsi condannando i ricorrenti persino al pagamento delle spese processuali. Dietro a questa volgare campagna diffamatoria contro l’ACT non c’è solo il meschino tentativo di difendere gli interessi economici di una cordata di associazioni e cooperative che, una volta tanto, hanno conosciuto a loro spese le regole del mercato e della concorrenza, ma anche un obiettivo ideologico, che è quello di riportare Roma Capitale ad affrontare le tossicodipendenze con un approccio antiproibizionista. Tuttavia, Peciola e Sel scordano che l’Assemblea capitolina ha votato una delibera di indirizzi, e che prima di modificarli è necessario predisporre una nuova delibera, aprire il confronto con tutta la città e approvare i nuovi indirizzi in Assemblea. Niente colpi di mano, quindi: se il sindaco Marino vuole davvero dimostrare di premiare il merito, la professionalità e i risultati, e intende difendere la trasparenza e la correttezza nell’assegnazione di servizi e forniture, si confronti con i dirigenti dell’Agenzia. Scoprirà come è stata gestita negli anni del centrosinistra e cosa è cambiato (in meglio) negli ultimi anni”. 

 

È quanto dichiara Marco Marsilio, portavoce regionale del Lazio di Fratelli d’Italia.

Roma, 15 luglio 2013

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