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«La sentenza sullo strupro di Montalto di Castro dimostra nei fatti la violenza nei confronti delle vittime di un ddl come quello definito “svuota carceri”. Le vittime innocenti sono calpestate senza pietas da uno Stato che permette l’ingiustizia. Reati come questo devono essere condannati senza se e senza ma e con immediatezza, la stessa immediatezza che ha portato questi individui nel 2007 a stuprare una loro coetanea rubandole la purezza e l’anima. Perché uno stupro ti ruba l’anima.

E un sistema che poi non punisce equamente reati così schifosi è un sistema violento. Una vergogna tutta italiana. Lo Stato calpesta le vittime, la loro dignità umana, uccide il senso di giustizia che tiene in piedi una civiltà. E manda alla società intera messaggi che demoliscono tutto quello che fino ad ora si è costruito».

È quanto dichiara Barbara Benedettelli, responsabile nazionale dell’Area Tutela Vittime della Violenza di Fratelli d’Italia.

«Una ragazzina di soli 17 anni viene stuprata da un gruppo di adolescenti e questi non pagheranno mai per averle distrutto la vita. Stiamo tornando indietro di decenni, quelli che ci sono voluti per dare a questo reato il disvalore sociale e umano che merita e rer rendere gli uomini liberi nel rispetto delle libertà altrui. Stiamo rinforzando l’idea che della libertà si può abusare senza pagarne le conseguenze. Che futuro ci aspetta? Dopo 6 anni di tormenti giudiziari siamo passati dalla richiesta a 32 anni complessivi a due anni di messa alla prova con possibilità di estinzione del reato. Una ingiustizia tremenda che deve farci riflettere tutti quanti. Chi vuole tutto questo si metta nei panni della vittima. Si metta nei panni di un padre e di una madre. Senta sulla propria pelle il dolore che questa ragazzina sentirà per tutta la vita specialmente quando un uomo le sarà vicino. Questo è il peggiore dei femminicidi, perché femminicidio è anche questo: accettare che una bambina, una donna, possa essere stuprata e che chi lo ha fatto non paghi mai. A che serve ratificare la Convenzione di Istanbul se poi accadono cose simili. A mettere in pace la coscienza di parlamentari e ministri?», ha concluso Benedettelli.

Roma, 11 luglio 2013

 

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