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I cattivi maestri- come diceva Gaber- fanno più pena che spavento

“In piena campagna elettorale un filosofo socialista francese ospitato in una trasmissione del servizio pubblico ci viene a dire che la democrazia non conta niente. È un paradosso? No è la Rai”.

È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia commentando le affermazioni del filosofo francese Bernard Henry Levy nel corso della trasmissione il Cavallo e la Torre condotta da Marco Damilano.

“Basta ‘oracoli’ che ci dicono cosa dobbiamo pensare, come dobbiamo vivere, quali gusti sessuali siano corretti, cosa dobbiamo mangiare, quali giudizi sia giusto avere su tutto, criminalizzando tutto ciò che non è in linea con il loro pensiero, che vorrebbero unico e assoluto.
Sono sicuri che la vera democrazia si componga nelle aule universitarie e nei salotti buoni e si esprima in tv con Rolex al polso e maglioni di cachemire da 1000 euro.
Invece no, la democrazia è l’arte di estrarre da un dibattito pubblico fatto nelle piazze e tra la gente una posizione maggioritaria e farla diventare proposta di governo”. 

“I cattivi maestri stavolta non li ascolta più nessuno- ha concluso Rampelli-  Risultano perfino patetici, per dirla con Giorgio Gaber “fanno più pena che spavento”.
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