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«La modernizzazione delle infrastrutture nazionali e tutela dell’ambiente, della salute e dell’equità sociale sono due questioni ugualmente importanti, che Fratelli d’Italia ha rappresentato nella sua mozione sulla Tav. Riconosciamo l’importanza strategica di quest’opera, così come i legittimi interessi delle popolazioni dell’area. Queste dimensioni non sono antitetiche ma possono e devono camminare insieme e su questo chiediamo un impegno del Governo».

È un passaggio della dichiarazione di vota del capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Giorgia Meloni, sulla mozione relativa alla realizzazione della Tav.

«Chiediamo all’Esecutivo e agli enti competenti che ciascun intervento sia effettuato nel rispetto del decoro, tutelando popolazioni e suoli, salvaguardando i beni immateriali. Che siano previste misure di compensazione ambientale, di ripristino e riqualificazione dei territori violati, anche per difenderne la vocazione turistica e agricola. Chiediamo di intensificare le visite sul territorio, informando periodicamente sull’avanzamento dei lavori, di prevedere una normativa urgente finalizzata alla deroga dal Patto di Stabilità per i Comuni e la Provincia interessati e l’istituzione della zona a burocrazia zero. Chiediamo di istituire un organismo di monitoraggio e controllo che metta in relazione i comuni interessati con Stato e Regione e sottoponga la stesura delle opere direttamente cantierizzabili al suo parere preventivo, non vincolante», continua Giorgia Meloni.

«Per quanto riguarda le misure di compensazione da destinare ai territori chiediamo che siano certe e garantite, o dal Governo o da un organismo ad hoc. E realizzate prima dei lavori o contemporaneamente alla parte più invasiva dell’opera, per evitare quello che in passato è già accaduto: le popolazioni locali, dopo aver subito l’impatto dei lavori, non hanno mai visto i fondi o le opere promessi. Per dimostrare ai cittadini coinvolti che l’opera può essere un vantaggio anche per loro crediamo che uno degli strumenti possa essere un accordo con Trenitalia, per destinare parte dei profitti dell’alta velocità al miglioramento delle linee locali e all’ammodernamento delle tratte tradizionali e periferiche, sulle quali transita quotidianamente la maggioranza dei pendolari. Perché la logica della ferrovia di lusso da una parte e delle carrozze lerce, arrugginite e stracolme dall’altra non è degna di una nazione civile», conclude il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera». 

Roma, 5 giugno 2013

 

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