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“Fratelli d’Italia ha ridato dignità a un mondo” 

 

di Claudia Terracina, Il Messaggero, 29 maggio 2013

Aveva detto che non bisognava «avere paura» Giorgia Meloni e le amministrative le hanno dato ragione. Fratelli d’Italia «triplica i voti rispetto alle Politiche», esulta. Ora è pronta a tirare la volata ad Alemanno, senza lesinare qualche consiglio.

Il Pdl cala in tutta Italia, Fratelli d’Italia invece cresce. Perché, onorevole Meloni? «Perché siamo stati coerenti e abbiamo schierato una classe dirigente giovane, capace, che si è consumata le suole delle scarpe sul territorio. Questo fa la differenza e ci fa guadagnare oltre 20mila voti. Siamo l’unico partito che cresce anche in termini di voti assoluti».

Dunque gli italiani hanno voglia di destra, anche se senza Berlusconi il centrodestra non sfonda? «Berlusconi combatte sempre come un leone e vince. Il Pdl non sfonda perché non ha risolto quei problemi che ci hanno fatto prendere un’altra strada».

Rimpianti? «Proprio no. Siamo contenti di aver ridato dignità a un mondo che era stato messo all’angolo. Anche il Pdl ha provato a emarginarci cercando di confinarci nello stereotipo della lista civetta, usa e getta solo per le elezioni politiche. Invece abbiamo dimostrato di avere una precisa identità, di essere ben radicati nel territorio e molto vitali. Infatti noi apriamo nuove sedi mentre altri le chiudono. Il risultato è che gli italiani hanno premiato non solo i nostri candidati, ma la nostra lista, che in alcune realtà aumenta i consensi del 200 per cento».

E ora puntate alla rinascita della destra? «Siamo pronti a ridare casa e dignità a quanti si sentono emarginati da certa politica, ma senza operazioni nostalgia. Non serve una rifondazione della vecchia An, ma il rilancio di un nuovo progetto di destra».

Anche con facce nuove? E a Roma come aiuterete Alemanno? «Abbiamo tanti giovani pronti a spendersi. E abbiamo le nostre proposte, in campo nazionale e locale. No all’Imu, riforma di Equitalia, divieto di pignorare la prima casa, aiuti ai giovani genitori, riproposta delle nostre modifiche alla legge elettorale, con la soglia di sbarramento, il premio di maggioranza al Senato, la reintroduzione delle preferenze. Vorremmo essere un po’ i sindacalisti degli italiani nei comuni e al governo».

E anche della giunta capitolina? Consigli per Alemanno? «Credo che dovrebbe ripartire di slancio, rivendicando i buoni risultati raggiunti, ma anche ammettendo gli errori commessi perché è vero che la sua giunta ha pagato il costo della crisi, ma è altrettanto vero, come lui stesso ha detto, che ci sono stati problemi nella squadra di governo e nella scelta del management».

Cosa potrebbe fare subito per riconquistare i romani? «Potrebbe scegliere subito la sua squadra, dicendo chiaro cosa non ha funzionato e che Roma cambierà senza paura e senza compromessi». Sareste disposti ad accettare il posto di vicesindaco? «Ne abbiamo discusso, ma Alemanno ha proposto Ciocchetti».

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