Il governo dimentica per l’ennesima volta la regione Umbria e la grave secca che sta colpendo in particolare il Lago Trasimeno e l’economia ad esso collegata. L’Umbria, infatti, è rimasta del tutto esclusa da qualsiasi intervento previsto nel decreto Emergenza, nonostante la richiesta avanzata dalla Regione. Poter accedere ai 35 milioni di euro messi a disposizione nella misura emergenziale sarebbe fondamentale per arginare, almeno in parte, questa carestia idrica, ma soprattutto sarebbero fondamentali i poteri commissariali necessari per intervenire in modo incisivo sulle criticità del Lago ed in particolare su dragaggi e approvvigionamento idrico. Se perdurerà questa situazione, le risorse messe in campo dal Governo verranno ripartite solo tra cinque regioni, dal cui novero è stata esclusa l’Umbria. In questa situazione emergenziale è fondamentale che il Governo riconosca immediatamente lo stato di emergenza per il Trasimeno, visto anche i drenaggi bloccati da oltre 15 anni a causa delle vigenti norme ambientali. Lo stato di emergenza è l’unico strumento idoneo ad arginare questa piaga della siccità e a salvaguardare l’acqua, bene primario, per un bacino idrico unico nel suo genere. Il Governo agisca nell’immediato per l’emergenza e il Parlamento approvi la legge speciale di Fratelli d’Italia per la salvaguardia nel lungo periodo della preziosa risorsa idrica del Trasimeno.
Così in una nota Emanuele Prisco, deputato umbro di Fratelli d’Italia.