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“Siamo ormai al 13 giugno e la proroga si fa ancora attendere. I contribuenti e gli studi sono alle prese con le innumerevoli scadenze del mese di giugno, tra cui anche la Dichiarazione imposta di soggiorno che con l’autodichiarazione aiuti di stato ha in comune la ridondanza dei dati richiesti. La prima, infatti, si compone di dati che le strutture comunicano già alla polizia di Stato e al Comune. La pubblica amministrazione ha l’obbligo di far comunicare tra loro gli enti e non di richiedere ai contribuenti più volte i medesimi dati. Nell’incertezza, sale l’affanno nel reperire i dati ed interpretare modelli e prassi ormai divenuti elefantiaci”.
Lo afferma in una nota Lucia Albano, deputato di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Finanze.
“L’Agenzia delle Entrate, in aperto contrasto con le norme dello Statuto dei Diritti del Contribuente (art. 6, comma 4, legge 212/2000), richiede la comunicazione di dati che sono già nella sua disponibilità, esponendo anche il dichiarante al rischio di errori e conseguenti sanzioni civili e penali. In uno Stato che sostiene l’economia reale, l’imprenditore non deve essere schiacciato da adempimenti inutili e ripetitivi ma deve potersi concentrare sulla crescita dell’impresa. Perchè dove c’è la grandezza delle imprese, c’è la grandezza di tutta la società e dello Stato stesso”, conclude.

 
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