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“Gli allevatori italiani sono costretti ad abbattere i loro animali a causa del vergognoso immobilismo del governo, per anni sordo agli appelli e alle denunce di agricoltori e cittadini sui pericoli di una proliferazione indiscriminata dei cinghiali. Questi mettono a rischio la vita delle persone, invadendo le nostre strade, ma anche il lavoro e i sacrifici delle imprese che rappresentano l’eccellenza del Made in Italy a tavola. L’esecutivo, invece, continua a dare ascolto all’ambientalismo e animalismo da salotto e preferisce abbattere maiali sani pur di difendere i cinghiali malati”. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.
“Non bastavano gli incidenti gravi, con morti e feriti, che nel giro di dieci anni sono praticamente raddoppiati. Non bastavano i danni alle coltivazioni che hanno messo in ginocchio e costretto a chiudere decine di migliaia di aziende agricole. La peste suina ha già costretto gli allevatori italiani ad abbattere migliaia di maiali perfettamente sani, con blocchi alla movimentazione su tutto il territorio nazionale e rischi gravissimi per un settore nevralgico come la norcineria”, aggiunge il presidente dei deputati di FDI.
“Solo qualche settimana fa gli agricoltori della Coldiretti erano tornati in piazza per chiedere un intervento immediato, ma la situazione che ci troviamo davanti dimostra che alle tante chiacchiere continuano a non seguire i fatti. Diffusa in Piemonte e Liguria, la peste suina è arriva nel Lazio e niente impedirà ai branchi di cinghiali, che si muovono liberi e senza controllo, di portarla in altre regioni, costringendo a nuovi abbattimenti. In questo modo, tanti allevamenti saranno costretti a chiudere i battenti. Nella nostra mozione su agricoltura e turismo, in discussione la prossima settimana, inseriremo delle proposte puntuali frutto del confronto con le associazioni di categoria per dare risposte concrete a questo settore”, conclude Lollobrigida.
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