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“Le coste del sud Italia, in particolare di Calabria e Sicilia, sono di nuovo prese d’assalto da scafisti e trafficanti di essere umani. Stiamo subendo una pressione migratoria fino a sei volte superiore rispetto a quella di un anno fa, con questi ritmi ad esempio soltanto nel porto di Roccella Jonica, piccolo paese della Locride con appena seimila abitanti, si ritroveranno a fine 2022 con circa ventimila immigrati clandestini”.
Così l’eurodeputato di Fratelli d’Italia-ECR Vincenzo Sofo, componente della commissione LIBE del Parlamento europeo e relatore ombra dei conservatori europei nell’ambito della redazione del nuovo Patto sulle Migrazioni. “Una situazione ingestibile per questi territori, già afflitti da enormi difficoltà economiche, sociali, occupazionali e infrastrutturali e che si trovano peraltro ad affrontare questa emergenza senza alcun aiuto concreto da parte delle istituzioni nazionali ed europee, con il rischio che siano le organizzazioni criminali ad approfittarsene. E’ necessario – conclude Sofo – che il ministro Lamorgese attui subito un blocco navale e che contestualmente Draghi, che nel suo discorso a Strasburgo ha parlato di superamento delle logiche del Trattato di Dublino, si attivi concretamente per pretendere da Bruxelles che il criterio del paese di primo approdo, tanto amato dalla Commissione europea, sia rimosso e non faccia parte del nuovo Patto sulle Migrazioni. Il destino del sud Italia non può essere quello di campo profughi dell’Europa”.

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