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Ogni processo economico trova origine nella terra. Agricoltura, biodiversità, sistema produttivo: miniera inesauribile del Made in Italy. Investire sulla nostra fonte inesauribile di energia: il nostro patrimonio artistico, culturale e paesaggistico. La deputata Monica Ciaburro e il senatore Antonio Iannone di Fratelli d’Italia hanno moderato la discussione sul turismo nel secondo giorno di Conferenza programmatica del partito di Giorgia Meloni a Milano, al tavolo “La Terra dei padri”. Iannone ha evidenziato il ritardo nell’istituzione del Ministero del Turismo “che comunque delega ancora troppo alle Regioni, diluendo troppo il proprio ruolo di coordinamento e di valorizzazione dell’Italia”. Ciaburro ha quindi evidenziato “la mancanza di sistema Italia, che deve ripartire dai borghi storici, le terre dei nostri padri, da cui dobbiamo ripartire per ricostruire la nostra Italia e il nostro futuro. Dobbiamo tornare ad avere un’identità personale con pensieri personali che si realizzano”.

Il settore turistico nel 2019 si era imposto come pilastro del nostro PIL con il 13%, ma “è stato il primo a fermarsi e subire il colpo delle chiusure del 2020 e la sola estate 2021 da sola non poteva risollevare le sorti. Però i dati giunti l’anno scorso hanno confermato l’attenzione verso il nostro Paese – ha spiegato Sandro Pappalardo (consigliere amministrazione ENIT Agenzia Nazionale Turismo) -, superando i nostri competitori storici Francia, Grecia e Spagna, anche se il turismo russo e cinese non è ancora partito, mentre quello americano, il più importante per presenza media superiore agli altri, si è confermato. Adesso il nostro obiettivo deve essere quello di non aspettare che il turista visiti l’Italia, ma dobbiamo andare a cercarli in nuovi stati, per esempio gli Emirati Arabi dove all’Expo siamo stati tra i padiglioni più visitati”.

La ricerca dei nuovi turisti è stato anche al centro dell’intervento di Nerina Di Nunzio (imprenditrice, esperta di enogastronomia) “ma gli enti devono imparare a comunicare, prima, durante e dopo gli eventi, perchè solo in questo modo potremo invertire un trend che ci vede come Paese più cercato su Google, ma poi i turisti vanno in Francia o Spagna. L’obiettivo dell’uomo è quello di raggiungere il piacere, la felicità. Dovremmo quindi democratizzare il turismo, allargare la platea. Il cibo è uno di questi veicoli, perchè il cibo (food) è la seconda parola più cercata su internet. È un settore trainante. Dobbiamo coinvolgere l’agricoltura, la campagna, la montagna, perchè sono i nostri agricoltori e allevatori che ci regalano i ‘landscape’ da sogno, i turisti devono essere portati lì, non vale solo il binomio cibo-moda, cibo-eleganza”.

Se l’agricoltura e l’enogastronomia possono trainare il turismo, “in un mondo globalizzato vogliamo tornare a far conoscere la ricchezza del nostro territorio, i nostri borghi e la loro storia, attraverso l’intrattenimento culturale, moderno, contemporaneo, che deve tornare a essere un volano – è stato il contributo di Edoardo Sylos Labini (presidente associazione CulturaIdentità) -. Il mio obiettivo, con i Festival CulturaIdentità è quello di soppiantare le feste dell’Unità, in ogni città, in ogni borgo, i nostri festival devono tornare a raccontare la nostra storia”.

Il dibattito con il pubblico si è soffermato quindi sulla mancanza di infrastrutture, in particolare di aeroporti e collegamenti, per sostenere e incrementare le varie tipologie di turismo: balneare, culturale e artistico, enogastronomico, sportivo, scolastico, quello di ritorno (ossia seconde, terze generazioni interessate a visitare i luoghi di nascita dei propri genitori e nonni).

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