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“Il Governo costretto ad ammettere di aver sbagliato tutto. Il via libera al mio ordine del giorno da parte della Camera, con il parere positivo dell’Esecutivo, ha corretto gli errori di Conte, Draghi e Cingolani che hanno reso praticamente impossibile l’attività estrattiva e quella esplorativa sul gas domestico a causa del folle ‘Piano della transizione energetica sostenibile delle aree idonee’ (Pitesai) che doveva dare un quadro di regole per estrarre risorse dal sottosuolo e ha invece bloccato tutto”.  E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia primo firmatario dell’ordine del giorno che modifica il Piano della transizione energetica sostenibile delle aree idonee. 

“Basti considerare che – ha aggiunto Rampelli-  per le esplorazioni di idrocarburi, il PITESAI ha revocato 42 titoli su 45 (tra istanze e permessi di ricerca), comportando «di fatto» l’azzeramento delle attività future, sia a terra che a mare; delle 123 concessioni minerarie attualmente in essere (di cui 108 relative al gas) oltre il 70% ricade in aree definite come «non idonee» e in questo modo «si limitano fortemente le prospettive di produzione per effetto delle incertezze sulla possibilità di effettuare nuovi investimenti». Il solo potenziale estrattivo nazionale, esso ammonta a 112 miliardi di metri cubi (con un ulteriore potenziale di 50 miliardi), dei quali 46 miliardi certi, 46 miliardi probabili e 20 miliardi possibili: cifre superiori ai consumi interni che nel 2021 si sono attestati a 76 miliardi di metri cubi e ben oltre i 5 miliardi prefissati dal provvedimento in esame”.  

“Con l’invasione russa dell’Ucraina e i conseguenti rincari di gas e carburanti i tragici errori sono emersi in superficie e si è capita la ragione per la quale il gas italiano per il mercato interno sia passato da 17 a 3 miliardi di metri cubi.
È utile ricordare che nel 2021 l’Italia ha consumato 76 miliardi di mc di gas quasi interamente importati dall’estero mentre gli industriali del settore dichiarano che riattivando le nostre piattaforme e captando il nuovo gas individuato nell’Adriatico potremmo ricavare tra i 112 e i 162 miliardi di metri cubi. Molto più del nostro fabbisogno”. 

“Con l’approvazione di questo ordine del giorno abbiamo impegnato il governo a valorizzare il gas domestico italiano e a puntare sulla sovranità energetica”. 

“Ogni riferimento all’attività di mendicazione verso Algeria, Qatar e Azerbaigian, nazioni come la Russia al di fuori della rete delle democrazie liberali, è puramente voluto. Possiamo – ha concluso Rampelli – e dobbiamo diventare autosufficienti”.

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