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“Non si placa la polemica sul nuovo decreto per limitare la circolazione del Sars-Covid-2 e far tornare a scuola i professori ‘no vax’, ma non a contatto con gli studenti. Parliamo di circa 4000 insegnanti che non definirei ‘no vax’ ma persone che, possibilmente e per vari motivi, hanno scelto di non aver inoculato il siero oggi in commercio e che magari, nel passato, si sono sottoposti ad altro tipo di vaccinazione. Un docente viene sospeso per motivi gravi, non certo per mancata vaccinazione, subendo anche una variazione di ruolo. Chiedere che l’espletamento di una determinata attività svolta all’interno di un’istituzione scolastica non sia a contatto con gli studenti equivale a vivere nell’Iperuranio. Si tratta di un provvedimento che rischia di creare disparità di trattamento tra il personale, che non ha basi scientifiche, lasciando ancora una volta la scuola nel caos. Chi ci assicura che i supplenti in sostituzione possano non veicolare il virus? Che il vaccino parrebbe attenuare la manifestazione grave della malattia è un conto, affermare indirettamente che i non vaccinati siano delle mine vaganti, a differenza dei vaccinati, ormai ritengo sia anacronistico, antiscientifico e ideologicamente capzioso. Pertanto, se proprio non si è in grado di riconoscere l’illogicità di certe misure, quantomeno si lasci ai docenti non vaccinati la libertà di scelta se preferire, a propria tutela, di ritornare tra i ragazzi, oppure subire un temporaneo (fino a quando?) cambio di mansione professionale, assumendosi la responsabilità e il rischio di contrarre la malattia con potenziale decorso grave. Non è lo Stato a decidere per il cittadino, ma questi per sè”.

 

Lo dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia, Tiziana Drago, componente della Commissione Lavoro. 

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