Si è tenuta oggi pomeriggio la presentazione del report periodico pubblicato dall’intergruppo sulla libertà religiosa del Parlamento europeo. Il report, che delinea lo stato dell’arte della libertà religiosa nel mondo e tratta delle azioni promosse dalle istituzioni europee in materia di tutela della libertà religiosa, è stato redatto in collaborazione con le più importanti Onlus, associazioni ed Ong del settore coinvolgendo tutti i rappresentati delle diverse fedi, dalle associazioni cristiane, ai Baha’i, musulmani ed ebrei. Tra i relatori, oltre ai copresidenti dell’intergruppo Carlo Fidanza (FdI- Ecr) e Peter Van Dalen (Ppe), che hanno inaugurato i lavori, sono intervenuti: Oksana Oleynikova, direttore della casa dei bambini del Buon Pastore in Ucraina, che non ha mancato di aggiornare i presenti sulla situazione attuale in Ucraina; Iannis Argyropoulos, capo unità per gli affari regionali dell’Asia-Pacifico e dell’Asia meridionale del Servizio europeo per l’azione esterna; Marcela Szymanski, responsabile del dossier “Libertà religiosa nel mondo” per la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre e Willy Fautre, direttore di Diritti umani senza frontiere. Il co-presidente Carlo Fidanza ha ricordato che tra i perseguitati per la propria fede, oltre 360 milioni di cristiani sperimentano un livello alto di persecuzione e discriminazione a causa della loro fede. “Oggi gli occhi del mondo sono giustamente puntati sul martirio di Mariupol”. Ha dichiarato Fidanza durante il suo intervento. “Con questo rapporto vogliamo accendere i riflettori su un altro martirio che si consuma quotidianamente nell’indifferenza generale e che riguarda milioni di fedeli, soprattutto cristiani, perseguitati in tutto il mondo per il loro credo. L’Europa, – ha concluso Fidanza- che forse per la prima volta sta capendo quanto sia importante avere una politica estera, deve porre con forza il tema della libertà religiosa in tutti i negoziati bilaterali con i Paesi in cui questa non è garantita”.
Il report appena pubblicato dall’intergruppo seleziona 10 paesi che secondo le Ong che hanno partecipato al sondaggio, sono i paesi dove la libertà religiosa va sempre più restringendosi. Tra questi dieci ci sono la Cina dove è in corso la sinicizzazione forzata a scapito di Uiguri, Falun gong, cristiani ed ovviamente i buddisti tibetani; la Nigeria, dove il presidente Buhari ha operato per favorire un’islamizzazione del paese e si verificano continue persecuzioni da parte di gruppi jihadisti come Boko Haram e Iswap e signori della guerra locali a scapito principalmente dei cristiani; il Pakistan dove la maggioranza della popolazione di religione sunnita è aggressiva nei confronti delle minoranze ed usa le leggi anti-blasfemia come uno strumento per regolare gli affari privati contro coloro che sono ‘scomodi’, ed infine Algeria, Myanmar, Eritrea, Vietnman e Turchia dove Erdogan promuove politiche di islamizzazione sunnita a scapito anche e soprattutto degli atei, dei cristiani e degli ebrei.