“Dopo un decennio di contratti di solidarietà ed espansione che hanno inevitabilmente decurtato la capacità reddituale dei lavoratori prima Telecom Italia ed ora TIM, arriva la scure pesante dei probabili numerosissimi esuberi e licenziamenti che ne potrebbero conseguire a causa di una politica miope che in questi decenni non ha saputo valorizzare un asset strategico per il nostro paese. La rete tecnologica su cui transitano dati, comunicazioni e contenuti è proprietà e patrimonio comune e va tutelata. Insieme ad essa va tutelato il patrimonio incommensurabile di esperienze e professionalità che la TIM ha in seno. Non è certo facendo uno spezzatino che questo grande patrimonio potrà essere preservato. Il governo deve lavorare per sostenere TIM e i suoi lavoratori garantendo al contempo un ricambio generazionale assolutamente necessario in una azienda di avanguardia tecnologica. Quindi, al massimo si dovranno prevedere agevolazioni ed uscite volontarie per alleggerire il pesante costo del lavoro che l’azienda si porta dietro da decenni, ma di certo non si può permettere lo spacchettamento del valore e delle competenze di un unicum che deve rimanere tale”.
Lo dichiara, Alessio Butti, deputato e responsabile Tlc e Media di Fratelli d’Italia.