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“La chiamano libera concorrenza…Attraverso una direttiva europea che qualche idiota di casa nostra ha avallato, dovremmo consentire a soggetti economici tedeschi, francesi, olandesi, di venire a gestire i nostri arenili, i porti, i mercati e le fiere in strade e piazze uniche al mondo, gli impianti di risalita sulle Dolomiti, i nostri monumenti”.  È quanto scrive il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia, ironizzando sul principio di libera concorrenza sul quale si baserebbe l’applicazione della direttiva Bolkestein nel settore balneare, commercio ambulante e guide turistiche.

“In cambio le imprese italiane potranno partecipare alle gare per gestire la balneazione nel meraviglioso Mare del Nord, i famosi impianti sciistici nei Paesi Bassi, gli imperdibili siti archeologici del Lussemburgo, i rari beni monumentali svedesi, i mitici e caldi mercati ortofrutticoli delle piazzette medievali finlandesi, le originali fiere all’aperto di Copenaghen a 10 gradi sotto zero”.

“E così il dogma liberista – ha concluso Rampelli- ci fa conoscere la concorrenza in assenza di reciprocità: io ti metto a disposizione le mie eccellenze senza che tu faccia altrettanto. Si chiama direttiva Bolkestein…”.

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