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La situazione economica ha ingenerato un clima di grande sfiducia verso le attuali forze politiche; lo smarrimento del ceto medio è palpabile, e non servono i soliti sermoni e tranquillizzare le famiglie; le persone sono preoccupate per il mantenimento del proprio tenore di vita e le certezze che hanno sempre accompagnato, nella nostra cultura e tradizione, la crescita della popolazione, vengono messe in discussione. Anche la libertà dei cittadini viene messa in discussione da uno Stato che entra prepotentemente nel privato, onnipresente e contemporaneamente incompetente e pasticcione nella gestione della cosa pubblica. Sono stati ridotti al minimo i concetti di autorità, di moralità e di competenza della classe politica e le situazioni alternative prospettate non hanno dato vita ad alcun passo verso la liberalizzazione e ammodernamento dell’economia, limitandosi ad introdurre una serie di nuovi balzelli, mortificando la maggior parte delle persone nei loro risparmi e beni affettivi. Tutti parlano di maggiore equità ma non si sono viste riduzioni, ma aumenti di tasse, e i Comuni hanno prodotto, in pratica, un raddoppio dell’imposizione fiscale sulla proprietà. Sembra di essere tornati alla “lotta di classe”, inasprendo il conflitto tra proprietari e proletari, in una visione ottocentesca e retrograda della vita sociale. Il movimento politico “Fratelli d’Italia” ha messo nel suo programma l’impignorabilità della prima casa, di fatto l’intangibilità di questo bene fondamentale e sacro delle famiglie.

Lo dichiara Gianni Mancuso, deputato e candidato di Fratelli d’Italia in Piemonte.

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