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“Quella del Colosseo sembra la parabola burocratico-gladiatoria dell’incapacità del ministro Franceschini di risolvere il rapporto con CoopCulture ed Electra Mondadori, ormai diventato un caso giudiziario. Dopo le interrogazioni infatti sono arrivate le nostre denunce alla Procura,  conseguentemente gli annullamenti delle gare indette e il coinvolgimento dell’Anac.
Gli esposti delle guide turistiche vittime di un sistema monopolistico e affaristico evidenziato dalla Corte dei Conti e dalla stessa autorità Anticorruzione. Per non parlare dei tour operators che stanno ancora aspettando il rimborso dei biglietti acquistati, ma mai utilizzati, per via della pandemia. Il Colosseo è di proprietà dello Stato italiano e dovrebbe diventarlo anche di Roma, città che ne rappresenta il simbolo nel mondo.
E la gestione dell’Anfiteatro non può arricchire aziende private che hanno trovato l’Eldorado in una malintesa sussidiarietà usata dallo Stato per deresponsabilizzarsi. Sono i siti culturali minori che hanno bisogno della gestione dei privati perché i visitatori del Colosseo non li porta chi lo gestisce”. E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia, primo firmatario di interrogazioni e di esposti alla procura della Repubblica sulla gestione del Colosseo.  

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