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“E’ notizia di questi giorni che la Commissione Ue ha dato indicazioni con un decalogo sulla ‘corretta comunicazione’ su religione, genere, etnia, razza, disabilità e orientamento sessuale. Qualche settimana fa ho depositato un’interrogazione a firma anche di altri colleghi di Fratelli d’Italia relativa alle comunicazioni scuola famiglia che riguardano le denominazioni genitoriali ma non ho ancora ottenuto alcuna risposta dal governo che torno a sollecitare, anche alla luce della direttiva della Ue”.

Lo dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia Tiziana Drago.

“Si tratta di un tema molto delicato  – sottolinea Drago – perché  numerose sono le segnalazioni pervenute da cittadini di diverse città italiane che evidenziano come le istituzioni educative e scolastiche, deliberatamente, ed in assenza di qualsivoglia indicazione o linea guida ministeriale, tendano con sempre maggiore frequenza ad adottare, nell’ambito delle comunicazioni e circolari interne nonché nella modulistica relativa alle comunicazioni scuola-famiglia, le controverse denominazioni ‘genitore 1’ e ‘genitore 2’ in alternativa o addirittura in sostituzione della dicitura ‘padre’ e ‘madre’”.

““L’adozione di una innovativa e differente terminologia definitoria della titolarità dell’esercizio della potestà genitoriale – osserva Drago – ed in particolare l’adozione della terminologia ‘genitore 1′ e ‘genitore 2’  in luogo della terminologia ‘padre’ e ‘madre’ non era allora né risulta oggi in alcun modo prevista o autorizzata, per cui chiediamo al governo di pronunciarsi in maniera chiara e netta una volta per tutte”.

“Mai come in questa fase – conclude Drago – è fondamentale e necessario fare chiarezza su questo tema. La direttiva Ue ci lascia a dir poco perplessi ed è dunque necessario che il governo si pronunci nel merito, la difesa della tradizione e dell’identità è per Fratelli d’Italia una priorità cui mai potremmo rinunciare”.

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