L’Italia resta in una condizione di crescita zero; il tasso di natalità è tra i più bassi d’Europa. Tutti i dati disponibili descrivono un’emergenza sociale che mette a rischio il diritto alla vita nel presente e nel futuro.
La situazione di forte crisi che l’Italia sta attraversando, impatta in modo diverso sui cittadini, aumenta il divario sociale, non consente ai giovani di pensare in prospettiva, lasciandoli nell’incertezza su più fronti, compreso il progetto di fare famiglia. Le nuove coppie non hanno garanzie di sostegno: trasferimenti e sgravi fiscali scarsi e non diretti all’utilizzo di servizi, asili nido insufficienti, servizi educativi e scolastici con rette alte, mancanza di una rete sussidiaria, assenza di tutela delle donne con contratti atipici, assenza di agevolazioni per l’accesso alla casa.
Sono alcuni degli ostacoli che le coppie devono affrontare per conquistare la possibilità di essere genitori. Intendiamo promuovere con decisione la natalità e sostenere la coppia nell’importante compito educativo, per restituire alle giovani generazioni il “diritto al futuro”.
Le scelte:
- Introduzione del quoziente familiare. Una battaglia antica e moderna per alleggerire il carico fiscale proporzionalmente al numero dei familiari. Criterio volto a favorire la natalità per una nazione che lentamente sta morendo. Introduzione del quoziente solo per redditi che non superino una determinata soglia e sistema di assegni familiari a favore delle fasce più povere che non troverebbero giovamento. Il costo stimato è di 12 mld. La spesa pubblica annuale è di 800: il gioco vale la candela.
- Introduzione del quoziente familiare come criterio di selezione per le agevolazioni, secondo un’attenta valutazione delle condizioni della famiglia. Tale proposta propone sconti sulle tariffe basati su parametri che riducono il valore ISEE. Riguardano il numero dei figli, l’età, la condizione di disoccupazione e la presenza di disabilità in famiglia.
- Possibilità di accesso al periodo di astensione lavorativa, specialmente nel primo anno di vita, per entrambi i genitori.
- Iva al 4% sui prodotti per l’infanzia.
- Piena applicazione della legge 194 sull’aborto, finora inapplicata nella parte che tenta di rimuovere le cause economiche e sociali che portano a rinunciare alla maternità.
- Rilancio dell’occupazione femminile, garantendo il part-time e diffondendo il telelavoro; tenuto conto che l’indice di natalità aumenta dove cresce l’occupazione femminile.
- Potenziamento dell’offerta pubblico-privata degli asili nido, anche mediante la promozione di forme associative di gestione, fondate su un patto di solidarietà tra le famiglie e nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà.
- Forme d’incentivo per l’apertura degli asili nido sul posto di lavoro, condominiali e in case private secondo il modello dei Tagesmutter.
- Sostegno al cosiddetto “Condiviso bis”: prosecuzione di ogni iniziativa legislativa a sostegno delle politiche a favore della bigeitorialita’ intesa come diritto dei figli di poter crescere in maniera equilibrata con entrambi i genitori anche in caso di loro separazione.
- Introduzione di una concreta politica abitativa per le giovani coppie. Rifinanziamento del Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa per le giovani coppie e i precari.