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“Siamo qui a sotterare Cesare non a lodarlo. È l’orazione funebre di Marc’Aurelio dopo l’uccisione di Cesare e sembra simile alla scena che ci state prospettando. Ma noi non vogliamo commemorare Alitalia. Vogliamo parlare di Bruto”. Inizia  con la citazione shakesperiana l’intervento del vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia, primo firmatario della mozione capofila sulla salvaguardia di Alitalia.
“Chi è stato Bruto che ha trafitto Alitalia?- ha chiesto Rampelli- è  lo Stato, che ha inflitto  23 coltellate e ora si deve nascondere. Questo è un processo e noi vogliamo parlare di Bruto. Bruto è stato il management, che ha sperperato denaro pubblico facendo contratti ultramiliardari per la fornitura dei servizi; Bruto è stata l’Unione Europea che in tempi di pandemia ha stanziato miliardi di euro per l’Air France e la Lufthansa mentre all’Alitalia 10 volte meno. Bruto sono stati i governi italiani incapaci di difendere la compagnia di bandiera favorendo le compagnie low cost negli stessi aeroporti di Alitalia. Bruto è Benetton che, con la complicità dei governi, ha ottenuto la gestione di Fiumicino trasformando l’aeroporto in un bancomat”.
“Questa penalizzazione di Alitalia è inaccettabile – ha aggiunto-  Non viene garantita la continuità dei contratti nazionali. Non si può immaginare di lasciare 7000 persone e famiglie per strada né che possano guadagnare la metà dello stipendio a 56 anni dopo 30 anni di lavoro perché i governi hanno sbagliato e perché i manager si sono fatti gli affari propri”.  
Quando noi tra due anni governeremo – ha concluso Rampelli – ricostruiremo  Alitalia. E sarà forte come forte dev’essere l’Italia al cospetto del mondo perché Alitalia è una  ricchezza questa ricchezza la restituiremo all’Italia”.

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