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“Il nuovo pacchetto di Comunicazioni in materia di immigrazione, che passerà quest’oggi al vaglio dei Commissari UE, rappresenta l’estremo tentativo di dissimulare la debolezza politica della riforma presentata un anno fa con il nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo. Ritengo che i tre documenti, dal valore non vincolante, rientrino a pieno titolo nella strategia del “guadagnare tempo” che la Commissione ha imbastito per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dall’assoluto stallo dei lavori legislativi in cui versa la riforma”. Così in una nota l’eurodeputato di Fratelli d’Italia-Ecr, Nicola Procaccini, coordinatore per il Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei nella Commissione Affari interni del Parlamento europeo, commenta il pacchetto di Comunicazioni su immigrazione e asilo che verrà approvato quest’oggi durante la riunione del Collegio dei Commissari UE. “Trovo ironico che sia proprio il Commissario Margaritis Schinas, che fino a pochi giorni dichiarava un’improcedibilità politica di fatto sulla riforma del sistema di asilo e immigrazione UE, almeno sino alle elezioni presidenziali francesi, come hanno evidenziato in una lettera a lui inviata i copresidenti del gruppo Ecr Raffaele Fitto e Ryszard Legutko, ad essersi reso promotore di questo rinnovato interesse dell’esecutivo UE nei confronti di questo tema. Così come trovo altrettanto ironico che diversi dei temi affrontati all’interno di questi documenti siano gli stessi che le “temute destre sovraniste” sollevano oramai da anni. E parlo, per esempio del bisogno di rendere condizionale gli aiuti ai paesi terzi al loro impegno nella lotta all’immigrazione illegale, o della necessità di smantellare le reti di trafficanti di esseri umani, che sfruttano la disperazione umana a scopo di lucro. Il timore è che, al momento di passare dalle parole ai fatti, la maggioranza di sinistra europea faccia poi un passo indietro, e che resteremo come sempre solo noi a difendere gli interessi delle Nazioni come l’Italia, lasciate sole ad affrontare il peso sociale ed economico del fenomeno migratorio”.

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