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Alla c.a di Margrethe Vestager Vicepresidente esecutiva Commissario europeo alla concorrenza
Oggetto: Controllo azionario di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) nel settore delle telecomunicazioni. 
Gentile Commissaria Margrethe Vestager,
Abbiamo letto sulla stampa italiana che Cassa Depositi e Prestiti (CDP), attraverso CDP Equity (CDPE), e il fondo MIRA (Macquarie) nei prossimi giorni dovrebbero notificare formalmente a Bruxelles il cambio di controllo di Open Fiber. Al closing dell’operazione CDPE salirà dal 50% al 60% e MIRA acquisirà il restante 40% a fronte della vendita del 50% dell’Enel.
Non le nascondiamo le nostre forti perplessità per gli impatti di natura anticoncorrenziale che questa operazione potrebbe avere sul mercato italiano e quindi per i consumatori e le imprese italiane.
È evidente la delicatissima posizione di CDP che è contemporaneamente azionista di rilievo nelle due società concorrenti, TIM e Open Fiber, e siede nei Consigli di Amministrazione di entrambe, avendo quindi accesso a tutte le informazioni di qualsiasi natura e ai piani strategici e commerciali delle due società tra loro concorrenti. CDP è il secondo azionista di TIM con il 9,81% e il suo Presidente è nel Consiglio di Amministrazione di TIM ed è stato eletto nella lista di maggioranza presentata dal Consiglio di Amministrazione stesso, che è stata votata assieme a Vivendi, che è a sua volta il principale azionista di TIM con circa il 24%. In realtà CDP ha una influenza e potere ben maggiore del suo 10%.
L’ attuale management di TIM non farebbe nulla senza l’approvazione di CDP, come ad esempio nel caso della partecipazione alle gare per le Aree Grigie. La presenza azionaria di CDP è in questo momento fondamentale per TIM e per la stabilità del suo assetto azionario. Di fatto tranquillizza il mercato finanziario sul continuo supporto del governo all’incumbent italiano.
D’altra parte lo stesso management di TIM si è espresso più volte in questo senso, con gli analisti finanziari, affermando che l’uscita di Enel è solo uno step intermedio che faciliterà ora la realizzazione della rete unica in capo alla stessa.
Le nostre preoccupazioni in particolare sono che CDP possa coordinare in qualsiasi modo le attività di TIM e Open Fiber in maniera anti-competitiva, facendo un danno alla competizione e agli interessi dei consumatori.
Tra qualche mese il governo italiano, per completare la copertura di reti ad alta velocità nel nostro Paese. metterà a gara le Aree Grigie grazie ai fondi messi a disposizione dall’Europa.
Come si comporteranno TIM e Open Fiber? Quale saranno le indicazioni che CDP dara alle due aziende? Potranno continuare a competere o dovranno fare degli accordi o dei consorzi? Ci sarà una spartizione delle aree?
Noi riteniamo che una eventuale approvazione dell’operazione da parte dell’Antitrust europeo debba essere vincolato:
1) All’uscita di CDP dall’ azionariato di TIM;
2) All’ uscita del rappresentante di CDP dal Board di TIM;
3) all’impegno di CDP di non proseguire con il progetto di rete unica, se verticalmente integrata, anche in futuro.
D’altra parte l’Antitrust europeo ha sempre la possibilità di utilizzare in parallelo l’articolo 101 ed aprire una investigazione per valutare se esistono già delle intese anti-competitive.
Il nostro partito Fratelli d’Italia e il gruppo ECR confidano nella competenza europea a difesa della concorrenza e tutela dei consumatori italiani.
Non possiamo permetterci, se vogliamo che il Paese cresca e sia più competitivo, una nuova ri-monopolizzazione del settore e far venire meno la concorrenza infrastrutturale che ha permesso di aumentare significativamente gli investimenti, portando benefici sia ai consumatori che alle imprese italiane.
Certi di una Sua cortese risposta, Le porgiamo i nostri più cordiali saluti.
Carlo Fidanza Capo delegazione di FdI-ECR al Parlamento europeo
Alessio Butti Deputato alla Camera dei Deputati e responsabile per le telecomunicazioni in Fratelli d’Italia
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