“Monti mi ha abituato a dichiarazioni dal forte valore semantico ma che, a conti fatti, non significano nulla. Ha avuto un anno e un mese per dimostrare la sua volonta’ vera di riformismo che negli atti non c’e’ stata. Non ho votato la fiducia perche’ vedevo che negli atti del governo c’era la negazione di quella che lui oggi indica come ricetta per salvare l’Italia”. Lo dice Guido Crosetto (Fratelli d’Italia) a Tgcom24.
“Adesso si e’ svegliato di colpo e pontifica- aggiunge-, lui e’ il vero conservatore perche’ vuole conservare alcune posizioni di potere del gruppo che lo sostiene. L’attacco a Fassina e’ un esempio del pensiero di Monti che lui vorrebbe unico, diretto da pochi, e al quale tutti devono adeguarsi. La penso in maniera diversa da Fassina ma non mi permetterei mai di dire al Pd di cacciarlo dal partito”. “Da un anno conducevo alcune battaglie dentro e fuori dal Pdl- prosegue Crosetto- fuori combattevo la politica di Monti, nel Pdl auspicavo un processo di rinnovamento. Il processo di rinnovamento interno si e’ interrotto perche’ le primarie sono state annullate e contestualmente c’e’ stata l’investitura di Monti come leader dei moderati. La somma di queste due cose mi rendeva impossibile continuare. Nel Pdl avrei avuto ruolo e spazi ma ho scelto un’altra strada, certo piu’ difficile, anche per poter creare da zero una cosa anche piccola ma con regole di democrazia e in cui poter dire cose chiare anche contro i poteri forti. Fratelli d’Italia sara’ quello che le persone vogliono che sia: un centrodestra europeo che guardi l’Europa ma non in modo succube, senza chiusure o preconcetti”.