“Da Regione Lazio e Governo solo parole. Il Porto di Civitavecchia, ovvero il porto della Capitale, rischia il default se non arriveranno i ristori. L’emergenza pandemica ha azzerato le entrate portuali inerenti al traffico crocieristico: è quindi necessario che il Governo e la Regione Lazio stanzino i fondi il prima possibile. Desta grande preoccupazione la richiesta di aiuto del Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, che rischia il default per l’inerzia e il disinteresse. Il porto di Civitavecchia rappresenta un asset fondamentale per Roma e per l’intero settore. Al nuovo presidente Musolino va dato atto di aver avviato il risanamento dell’ente, invertendo in pochi mesi la tendenza negativa del suo predecessore, ma non è abbastanza. Il porto di Civitavecchia, leader in Italia e uno dei primi cinque al mondo per le crociere, al momento in attesa della piena ripresa del traffico crocieristico, necessita quanto prima delle risorse previste – finora solo sulla carta – già dal DL “Cura Italia” per i porti danneggiati dalla pandemia. Ad oggi, lo scalo laziale risulta essere il più penalizzato in assoluto: finora non è arrivato un solo centesimo e la situazione finanziaria dell’Adsp di Civitavecchia è diventata insostenibile. Zingaretti, dopo aver sperperato milioni di euro della Regione per mascherine mai consegnate, dica da subito quando e come arriveranno i soldi per salvare i porti del Lazio e l’indotto economico collegato. La Capitale d’Italia e il suo porto principale non possono essere ostaggio della malagestione della sinistra. L’amministrazione Michetti non avrebbe mai permesso che si arrivasse a una situazione così drammatica, causata interamente dal disinteresse e dall’incompetenza di alcune forze politiche che non hanno alcun interesse nel tutelare le infrastrutture cruciali della Nazione”.
Lo dichiara Marco Silvestroni, Capogruppo FDI alla Commissione Trasporti a Montecitorio.