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“Dopo un anno e mezzo di pandemia l’ottimismo espresso dal ministro dell’Istruzione Bianchi, sulla possibilità di riaprire le scuole in presenza, è un po’ pochino. Milioni di studenti sono stati costretti alla didattica a distanza, il cui abuso secondo la scienza ha provocato in alcuni casi danni educativi e psicologici nei giovani, mentre e gran parte di loro soprattutto al Sud lasciati senza computer e connessione.

Serve più di un auspicio. Lo Stato deve onorare i suoi obblighi e garantire le misure necessarie per garantire il diritto all’istruzione. Non ci sembra che il Governo sia intervenuto per integrare il trasporto pubblico con i pullman privati e finanziare la sanificazione degli ambienti scolastici. Aumentare l’offerta di spazi didattici, attraverso l’ausilio delle scuole paritarie, o investire sulla ristrutturazione degli edifici e la riapertura delle aule chiuse.

Se entro l’estate non verranno attuate queste misure, l’auspicio del ministro resterà sulla carta e il rientro a scuola sarà un incubo per milioni di famiglie italiane”.

 

E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.

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