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Un’interrogazione urgente per chiedere l’applicazione di misure meno rigide che permettano alle palestre altoatesine di tornare a lavorare e la sospensione dell’obbligo di Green  Pass è stata presentato oggi dal consigliere provinciale di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì. “Nel resto d’Italia  – spiega Urzì – si può accedere liberamente alle palestre, con il limite di una persona ogni 10 metri quadrati e due metri di distanziamento. In Alto Adige – unica provincia a richiederlo- è prevista anche  la presentazione del Green Pass, ovvero della certificazione rilasciata a guariti e vaccinati. Oppure a chi si sottopone ad un tampone antigenico ogni 2 giorni, posto che i tanto pubblicizzati test rapidi autosomministrati sono stati soppressi. “Una regola che penalizza fortemente il settore del fitness in Alto Adige, già fortemente provato dalla lunga chiusura imposta dal lockdown e che discrimina l’attività di palestre e centri fitness altoatesini rispetto a quelli del resto d’Italia”- conclude l’esponente del partito di Giorgia Meloni. Nell’interrogazione oltre  all’abolizione dell’obbligo di certificazione verde per l’accesso alle palestre,  Urzì chiede di sapere per quale motivo in provincia di Bolzano siano state applicate regole più rigide e severe rispetto a quelle previste nel resto del territorio nazionale, se non si ritenga che l’applicazione di queste norme risulti discriminante e particolarmente penalizzante per il settore del fitness e come la Provincia si intenda attivare per garantire la ripresa economica di un settore già fortemente penalizzato dalle chiusure patite duranti i lunghi periodi di lockdown.

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