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“Sara Pedri è misteriosamente scomparsa lo scorso 4 marzo dopo essersi licenziata dall’ospedale di Cles dove lavorava come ginecologa. Sara, dopo la specializzazione, aveva vinto il bando per lavorare nel nosocomio trentino e realizzare così il suo sogno. Ma, verso la fine del 2020, qualcosa si rompe: Emanuela Pedri racconta delle mortificazioni che subiva la sorella e che l’hanno  portata a dimagrire, a non mangiare e a soffrire di insonnia. A fine febbraio Sara rimane in malattia per la sindrome da “burnout” – o stress da lavoro. Vuole tornare in ospedale ma decide di non poterlo più fare in quel contesto; così si dimette e pochi giorni dopo scompare.  Fratelli d’Italia, attraverso una segnalazione del nostro consigliere provinciale Claudio Cia, nell’estate del 2019 aveva gia’ evidenziato alcune criticità nel reparto di ginecologia del Santa Chiara: nell’unità operativa c’era un insolito turn-over per cui, in pochi anni, si erano dimessi ben 11 professionisti. I dati delle timbrature parlavano di frequenti giornate di lavoro da 10, 11, 12 ore con punte addirittura da 15. 
È chiaro che di fronte a tutto questo non si può più nascondere la testa sotto la sabbia e che l’Azienda Sanitaria deve compiere un’analisi seria e approfondita per comprendere se all’interno dell’ospedale sia successo qualcosa che ha gravemente turbato la Pedri  e se vi sia un nesso con le numerose dimissioni dall’unita di ostetricia e ginecologia negli ultimi anni.  Ci uniamo, infine, all’appello di Emanuela Pedri per continuare le ricerche della sorella e per chiedere verità su questa oscura vicenda”.
Così in una nota il coordinatore nazionale del dipartimento tutela Vittime di Fratelli d’Italia, Cinzia Pellegrino e la responsabile del dipartimento Tutela Vittime per il Trentino Alto Adige, Silvia Farci. 
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