I fatti di questi giorni, con l’attacco ad una Chiesa in Indonesia e la strage islamista in Mozambico, ci hanno riportato di colpo nella dimensione tragica della persecuzione dei cristiani. Fratelli d’Italia non si è mai stancata di tentare di accendere i riflettori su quello che è il più grande genocidio in atto nel mondo. È un tema a noi molto caro tanto che sia nel Parlamento europeo che in quello nazionale siamo stati i promotori, con Carlo Fidanza e Andrea Delmastro, degli intergruppi parlamentari per la libertà religiosa.
Nel 2020 oltre 340 milioni di cristiani sono stati oggetto di persecuzione o discriminazione. Si calcola che siano state quasi 5000 le vittime, ben oltre 13 al giorno. A questo si aggiungono le migliaia di chiese attaccate, demolite o chiuse e le tante persone che continuano a soffrire, dalla Nigeria al Kosovo, dall’Egitto all’Iran, dalla Siria all’Armenia, dal Pakistan all’Iraq, dal Mozambico alla Corea del Nord. Fino alla tentata strage in Indonesia nella Domenica delle Palme.
Sono milioni i cristiani perseguitati semplicemente in quanto tali e in ragione della propria fede. In alcuni Stati come la Siria e l’Iraq, nei quali subiscono gli attacchi dei terroristi del Daesh, si tratta di pura emergenza. A loro ribadiamo la nostra solidarietà ma anche il nostro forte impegno politico.
È inaccettabile che l’Unione Europea che continua a professarsi come la paladina dei diritti di qualsiasi minoranza, possibile e immaginabile, non si occupi poi prioritariamente di difendere queste comunità. Quando venne inopinatamente deciso di rimuovere il riferimento alle radici cristiane dalla Costituzione europea che si stava redigendo, decisione contro la quale ci battemmo, è come se noi avessimo reciso una parte di noi e con quella il legame profondo con i nostri fratelli cristiani perseguitati in tutto il mondo per la loro fede.
In ogni occasione, l’Europa deve porre al centro la libertà religiosa e la difesa delle comunità cristiane: deve farlo quando sigla gli accordi commerciali con Paesi terzi, così come quando elargisce i fondi per la cooperazione internazionale allo sviluppo. E deve farlo la comunità internazionale prima di dare vita ad avventure militari che, con il miraggio dell’esportazione della democrazia, finiscono molto spesso per spianare la strada all’Islam fondamentalista. Difendere i cristiani, ovunque essi si trovino, significa anche difendere la nostra identità, riaffermare il nostro attaccamento alla sacralità della vita, all’uguaglianza tra uomini e donne, alla difesa della famiglia naturale fondata sul matrimonio. Sono orgogliosa che in occasione del Giovedì Santo FdI abbia organizzato la videconferenza “Nel nome del padre. La tragedia quotidiana dei cristiani perseguitati” e ringrazio tutti coloro che sono intervenuti, in particolare i missionari e i sacerdoti che ci hanno inviato la loro testimonianza. È grazie a queste persone coraggiose impegnate ogni giorno in prima linea che possiamo avere informazioni libere dalla censura e conoscere fatti che altrimenti ci sarebbero preclusi. Purtroppo, in molte realtà la loro fede e il loro lavoro sono gli unici scudi posti a protezione di chi viene dimenticato o sacrificato sull’altare di interessi economici o politici, come troppo spesso vediamo accadere. Da sempre i Conservatori si battono per difendere la libertà religiosa. Lo hanno fatto in passato opponendosi all’ateismo di Stato imposto dal comunismo sovietico e lo faranno ancora in futuro, contrastando gli eccessi del partito comunista cinese, dell’islamismo radicale e di chiunque altro non voglia difendere la libertà religiosa.
Questo impegno è e sarà ancora di più al centro del mio mandato come presidente di ECR Party, il partito dei Conservatori e riformisti europei, ed è un obiettivo sul quale intendo spendermi in prima persona. Ai nostri fratelli cristiani perseguitati nel mondo i miei auguri di poter trascorrere, in libertà e sicurezza, una serena Pasqua di Resurrezione.
Giorgia Meloni
Presidente di Fratelli d’Italia e di ECR Party