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Difesa delle aziende della filiera dell’agroalimentare italiano, trasparenza nei confronti dei consumatori, protezione della dieta mediterranea, ma soprattuto lotta al Nutriscore: sono stati questi i temi al centro del web meeting: “Farm to Fork e Made in Italy. Difendiamo l’agroalimentare italiano”, organizzato oggi pomeriggio dalla delegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo che ha riunito e ha dato ascolto ai vertici delle più importanti associazioni del settore. Notevoli le criticità espresse e condivise dal partito guidato da Giorgia Meloni che si batte ormai da tempo per chiedere al governo italiano di opporsi con fermezza al sistema di etichettatura Nutriscore. Per il presidente di Coldiretti Ettore Prandini: “Farm to fork può essere un’opportunità, ma sono tantissime le incoerenze che ancora oggi ci sono a livello europeo. Per esempio un tema da noi molto sentito è quello della trasparenza, non è accettabile che l’obbligo dell’origine non sia una norma diffusa in tutti gli stati membri. Mentre invece si esalta il Nutriscore, una forma di etichettatura fortemente ingannevole che non mette in trasparenza ciò che viene fatto all’interno dell’impresa agricola, ma che favorisce tutti i prodotti di sintesi, che nulla hanno a che fare con i processi produttivi delle nostre imprese agricole”. “Con la prossima strategia “From Farm to Fork” dobbiamo cercare di rilanciare l’immagine dell’agricoltura italiana ed europea. Non è quello che appare,- spiega il  Presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – noi siamo più ambientalisti di quello che sembra, noi siamo gli ambientalisti per natura, noi siamo quelli che tutelano il territorio e lo rispettano. E’ grazie agli agricoltori che c’è un ambiente sano e soprattutto ci sarà un futuro legato all’agricoltura che produce bene i cibi che tutti vogliono”.  “La Farm to Fork è una strategia che condividiamo come suo obiettivo generale, – dichiara il presidente di  Federalimentare Ivano Vacondio – tuttavia ci sono delle proposte che ci preoccupano moltissimo perché sono lesive dei nostri prodotti. Mi riferisco in particolare ad alcune dichiarazioni che abiurano tutti i prodotti a base animale. Non li possiamo condividere, così come non possiamo condividere la proposta del Nutriscore che vuole mettere dei bollini rossi su alcuni prodotti dividendo gli stessi tra quelli sani e quelli non sani. La dieta mediterranea è la dieta più importante che c’è al mondo che noi vogliamo che venga salvaguardata”.

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